sabato 6 febbraio 2016

7° tappa: VETRALLA - CAPRANICA - SUTRI - MONTEROSI (km. 37)

L'accoglienza che abbiamo ricevuto da Don Luigi a Vetralla, anche se "spartana", è stata calda e familiare. L'oratorio dove siamo stati accolti si trova dietro l'abside e il campanile dell'antica chiesa romanica di S. Francesco (sec. XII). Negli spazi dell'oratorio c'è spazio per la guardia medica, una palestra e anche un grande refettorio aperto a chi non ha famiglia e quindi anche ai pellegrini.
La tappa odierna è lunga come quelle dei giorni precedenti. Le condizioni atmosferiche comunque sono buone. 
I murales all'interno dell'oratorio di Vetralla.
L'abside della chiesa di S. Francesco a Vetralla e la parte dell'oratorio destinata all'accoglienza dei pellegrini.
Per tornare nel cammino ufficiale bisogna attraversare tutto il centro storico della cittadina di Vetralla.


Vetrata è un borgo in una posizione strategica lungo la via Cassia. Nel 728 entrò a far parte del patrimonio di S. Pietro con la Donazione di Sutri.
La facciata del duomo di S. Andrea di Vetralla.

La Torre dei Vico a Vetralla.
La chiesa di S. Filippo e Giacomo a Vetralla.
Usciti da Vetralla prendiamo in direzione delle due popolose frazioni di Cura e Botte.
Passiamo di fronte al monastero "Regina Pacis" delle Benedettine, altro albergue per i pellegrini.
All'uscita dal territorio comunale di Vetralla ci immergiamo nel fitto bosco di faggi, castagni e cerri di Pian della Botte seguendo una strada sterrata.





Ogni anno l'8 maggio si svolge il rito dello Sposalizio dell'Albero che ricorda la donazione ai vetrallesi nel 1432 da parte di Papa Eugenio IV del possesso del Monte Fogliano a lungo conteso con Viterbo.








Camminiamo a lungo in una zona boschiva ... 


... per entrare poi in vaste coltivazioni di noccioleti.





Incontriamo nuovamente la S.S. Cassia che dobbiamo attraversare proprio nei pressi di una chiesetta dedicata alla Madonna di Loreto. 
Un albero di nocciolo.


Camminiamo tra coltivazioni di noccioleti, arrivando quasi a perdere il sentiero e a orientarci a vista tra i filari.


Sempre procedendo tra querce monumentali e ordinati noccioleti, prestando attenzione ai segni, arriviamo in un luogo bellissimo e misterioso: le Torri di Orlando. Si tratta di alcuni monumenti funebri di epoca romana e di un campanile romanico della basilica di S. Maria in campis, immersi e ormai perfettamente integrati con la vegetazione circostante. Le Torri, intitolate al leggendario paladino francese Orlando che secondo la tradizione fece sosta in questo luogo, appartenevano all’antico abitato di Vicus Matrinus



Questa località delle Quercie di Orlando fu feudo storico della famiglia Anguillara.


Le Torri di Orlando.

Prima di incrociare nuovamente la S.S. Cassia sulla destra troviamo la strada doganale oriolense che ci porta sino alle porte di Capranica.


Siamo a Capranica.
Dopo aver pranzato andiamo verso il centro storico di Capranica.
La chiesa di S. Francesco.
La Torre dell'Orologio con la porta di ingresso al centro storico di Capranica.


Scendiamo verso sud per gli stretti vicoli di Capranica fino a trovare nuovamente le indicazioni del percorso francigeno.
Lasciamo Capranica alle nostre spalle e torniamo a salire in direzione di Sutri.



La Via diventa ora sterrata e passando nel mezzo di una tagliata di tufo ci porta in aperta campagna.
Una alternativa alla strada d'asfalto che conduce a Sutri è l'attraversamento della Valle di Mazzano. Qui improvvisamente ci immergiamo in una folta foresta percorrendo un sentiero tortuoso in prossimità di un ruscello, con alberi e massi ricoperti di muschio e una vegetazione lussureggiante.






Il torrente e le cascatelle della Valle di Mazzano.


Il percorso suggestivo della valle Mazzano ci porta alla Torre di S. Paolo che sta ai piedi del centro storico di Sutri.

La Concattedrale di Sutri dedicata a Santa Maria Assunta in cielo.
Si parla di "antichissima" città di Sutri perché le sue origini, secondo numerose leggende, risalgono all'età del bronzo. Nel 728 il re longobardo Liutprando, dopo averne conquistato il castello ai bizantini, lo donò al Papa dando così inizio allo stato della Chiesa.
La torre di S. Paolo detta degli "Arraggiati" (sec. XII).
Non saliamo nel centro storico di Sutri, pur sapendo che ci perdiamo tante cose belle e preziose, perché il tempo è poco e ci attende ancora un buon pezzo di cammino.

Lungo la Via Francigena però possiamo vedere la necropoli scavata nelle tagliate tufacee.

L'antica necropoli intagliata nel tufo.



L'ingresso dell'anfiteatro romano.

L'anfiteatro romano è completamente scavato nel tufo.

Dopo Sutri vogliamo proseguire su vie secondarie per non camminare sulla S.S. Cassia. In realtà ci ritroviamo prima sull'asfalto della strada Bassano-Sutri e poi nuovamente sulla Cassia dove dopo poco prendiamo a destra la S. P. Romana in direzione Bracciano-Trevigniano decisamente meno trafficata della Cassia. In località "vallicella" ritorniamo su una sterrata in piena campagna camminando tra i noccioleti.

Raggiungiamo il Fontanile di S. Martino all'ingresso di un esclusivo Golf Club. Non siamo lontani dal paese di Monterosi ma dobbiamo uscire dal tracciato del cammino per raggiungere la casa di una coppia di amici dove passeremo la notte. La deviazione dal cammino è di qualche km e ci porterà nei pressi del lago di Bracciano.
Arriviamo presso o nostri amici prima del tramonto dopo aver percorso quasi 37 km per un dislivello complessivo di m. 610.

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