martedì 2 febbraio 2016

3° tappa: SAN QUIRICO D'ORCIA - RADICOFANI (km. 34)

A San Quirico D'Orcia l'accoglienza presso la nuova foresteria del comune è stata davvero ottima e ci ha aiutato a riposare bene e riprendere forze. Ci alziamo di buon mattino perché la tappa odierna è piuttosto lunga rispetto alle ore di luce e la giornata non promette bene a livello metereologico. Attraversiamo la via centrale di San Quirico e uscendo dal centro storico incontriamo la chiesa di Santa Maria Assunta. 
Camminiamo lungo le mura antiche di cinta della città storica ed entriamo nella parte nuova di S. Quirico.
Fuori dalle mura si imbocca la strada in direzione Ripa d'Orcia, costeggiando la collina su un itinerario che presto diventa sterrato. Purtroppo il cielo nuvoloso non ci permette di godere al meglio i panorami della Val D'Orcia.




Il bivio tra Vignoni e Ripa D'Orcia.
Alle nostre spalle oramai lontana la cittadina di S. Quirico D'Orcia...
... e di fronte a noi il castello di Ripa D'Orcia.
Davanti a noi l'antico borgo di Pignoni Alto: un luogo fuori dal tempo.


Arriviamo a Vignoni Alto: il cammino passa tra le sue case.
La splendida rocca-fortezza di Vignoni Alto.
La piccola stradina che attraversa il borgo.


L'antica chiesetta dedicata a S. Biagio.

Dalla porta del castello si può ammirare il panorama della Val d’Orcia e del percorso della Francigena fino a Radicofani.

Da Vignoni Alto la strada continua a scendere.
Ripa D'Orcia e dietro il paese di Castiglione D'Orcia.
Scendendo si intravede Bagno Vignoni.
Bagno Pignoni è un centro termale già attivo al tempo dei Romani e frequentato nel Rinascimento da Lorenzo il Magnifico. Caratteristica la sua piscina termale in piazza che purtroppo non riusciamo ad andare a visitare.
Da Terme Vignoni senza toccare la Cassia si scende fino al fiume Orcia


La Via attraversa il fiume Orcia su un ponte pedonale ...
... ricostruito restaurando le strutture originarie cinquecentesche di Baldassarre Peruzzi.
Attraversato il fiume Orcia si sale per prati e campi verso la Rocca D'Orcia.

Anche se siamo nel cuore dell'inverno e il cielo è cupo si cammina in un ambiente naturale pieno di fascino.


La lunga salita ci porta nei pressi della Ripa d'Orcia, e a costeggiare il paese di Castiglione d'Orcia, sul quale svetta il castello Aldobrandesco.





Si ridiscende verso la vallata, percorrendo un ambiente collinare solitario, prima con pochi campi coltivati e boschetti di quercie e poi più a valle con ampi campi coltivati e qualche azienda agricola.



Alle nostre spalle oramai lontano il borgo di Castiglione D'Orcia.







Scesi sul fondovalle arriviamo alla località "Le Briccole": un antico spedale e stazione citata da Sigerico con il nome di "Abricula", oggi un complesso poderale con una piccola chiesa romanica intitolata a San Pellegrino.
Purtroppo la chiesetta come si vede al suo interno versa in stato di abbandono. Peccato davvero.
Proprio qui secondo alcuni studiosi sarebbe avvenuto quel mirabile fatto che lega S. Francesco alla Val d’Orcia: “le Mistiche Nozze di Francesco con Madonna Povertà”. Siamo nell’anno 1226.





Si percorre anche un lungo tratto di strada asfaltata molto mal tenuta e senza traffico la quale scende fino ad un grande incrocio con la Cassia nuova.

Da lontano il borgo di Campiglia D'Orcia.
Sul fondovalle si incrocia la Cassia nuova. Attraversata la Cassia lungo il torrente Formone è stata ricavata una pista di terra esattamente tra il fiume e la strada.

La Via attraversa a guado il torrente Formone, e risale il crinale verso Radicofani prima su una carrareccia e poi su strada asfaltata, passando per i casali "Le Conie".

Uno degli innumerevoli greggi che troviamo lungo la Via.


Poco prima di Radicofani si esce dall'asfalto e si ritorna a camminare su sentiero di terra ed erba.

Quando arriviamo a Radicofani il paese è avvolto dalla nebbia e fatichiamo ad avere un'idea della sua configurazione.
Avvolti dalla nebbia passiamo per la via centrale di Radicofani completamente deserta. Senza fatica raggiungiamo l'ospitale di S. Giacomo e Pietro gestito dalla Confraternita di S. Giacomo ristrutturato nel 2007. In breve ci raggiunge un fratello della Confraternita che ci accoglie e ci fa accomodare nell'ospitale nuovo ed accogliente di cui gli amici della Confraternita Elvia ed Alberto di Venezia mi avevano già parlato.

Lavati e rifocillati scendiamo nella vicina chiesa di Sant'Agata per la Messa: è la festa della Presentazione al tempio di Gesù detta anche "candelora". Qui possiamo ammirare la bellissima terracotta di Andrea Della Robbia che sta sull'altare maggiore. Si tratta dell'effige della Madonna seduta mentre tiene il Bambino Gesù, in atto benedicente, in piedi sul ginocchio destro. In alto si vedono due Angeli che la incoronano. Ai lati quattro Santi Francesco, Elisabetta d’Ungheria, Cristina di Bolsena e Lorenzo. 
Conosciamo Don Elia l'energico parroco di Radicofani con il quale ci intratteniamo dopo la Messa. Ci regala alcuni dolci tipici del paese.
Al termine del giorno i km. percorsi sono più di 34 per un dislivello complessivo di m.1185.

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