lunedì 8 febbraio 2016

9° tappa: FORMELLO - LA STORTA - ROMA (km. 35)

E' ultimo e IX° giorno del nostro cammino. Oggi è previsto l'arrivo a Roma. Ha piovuto tutta la notte e al momento della nostra partenza persiste ancora una leggera pioggia. L'animo però è pieno di gioia perché la nostra meta è vicina e quindi non ci attardiamo nel metterci in marcia.
Lasciata Formello alle nostre spalle ... 
... entriamo presto nella compagna romana. Fortunatamente non troviamo molto fango. 







Si cammina su sentieri facili e asciutti.


Dopo aver attraversato su ponte la trafficata Cassia Veientana mettiamo in atto quanto i ragazzi che gestiscono l'ostello Maripara di Formello ci avevano suggerito la sera prima: ossia imboccare a destra una scorciatoia che esce dal cammino ufficiale ma porta più velocemente in pressi di Isola Farnese.
La scorciatoia chiamata Variante Astral della Via Francigena corre lungo il corso del torrente Cremera.

Il torrente Cremera.
Purtroppo i lavori si sistemazione della scorciatoia sono ancora in corso d'opera per cui il fondo su cui camminiamo si rivela alquanto fangoso e instabile.


Al termine della Variante Astral ci troviamo effettivamente molto vicini ad Isola Farnese che vediamo davanti a noi, però, ingannati da alcuni segni, sbagliamo direzione e torniamo sulla Via ufficiale che ci porta prima al sito archeologico di Piazza D'Armi e poi a salire ad Isola Farnese, allungando di molto il nostro cammino.


Tra Isola Farnese e La Storta si fermiamo per il pranzo. Qui Paolo decide di proseguire fino a Roma S. Pietro con il treno. Io continuo a piedi. Paradossalmente è la tappa più difficile per il camminatore che vuole salvaguardare la propria incolumità nel traffico delle strade romane.
Qui sotto la chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria di La Storta (Roma). La Storta è il curioso nome che probabilmente deriva dalla serie di curve che caratterizzavano la via Cassia in quel tratto.
Vado verso il centro di Roma passando la Giustiniana e poi lasciando la Cassia proseguendo a destra per Via Trionfale. Il traffico è intenso e per questo cerco di stare sull'unico marciapiede disponibile in un lato della strada.
Qui sotto nei pressi di Ottavia.

Nei pressi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e il Policlinico Gemelli.
La Chiesa di San Francesco D'Assisi a Monte Mario sempre lungo Via Trionfale.
Il fontanile di Pio IX lungo la Via Trionfale.
Decido di non salire a Monte Mario ma di continuare per Via Trionfale fino a S. Pietro.
Eccomi alla meta. La gioia è grande alla vista del "cupolone" e del resto come ogni volta che il pellegrinaggio giunge al suo compimento. In attesa che Paolo mi raggiunga resto fermo a contemplare la facciata della grande basilica e a ringraziare nel cuore.



Mi ritrovo con Paolo che nel frattempo è già entrato in basilica. Facciamo una foto di rito la quale riesce solo in parte ad esprimere la gioia che portiamo nel cuore dopo l'esperienza vissuta. Il vero pellegrino una volta arrivato dovrebbe svolgere la tradizionale visita alle "sette chiese": 1. San Pietro in Vaticano, 2. San Paolo Fuori Le Mura, 3. San Sebastiano Fuori Le Mura (presso le catacombe sull'Appia Antica), 4. San Giovanni in Laterano, 5. Santa Croce in Gerusalemme, 6. San Lorenzo Fuori le Mura, 7. Santa Maria Maggiore. Noi rimandiamo il nostro "giubileo" al giorno dopo quando ci ritroveremo per la Messa con Papa Francesco.

Per la cronaca nell'ultimo giorno di cammino abbiamo percorso quasi 35 km per un dislivello complessivo di m. 472.

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